di Francesco Tarantino
L’offerta elettorale della Circoscrizione estero per le Elezioni politiche del 2013
Una delle questioni più interessanti, per chi osserva il voto degli italiani all”estero, è quella dell”offerta elettorale. Quando si dibatteva nelle aule parlamentari sull”opportunità di far votare i nostri connazionali direttamente all”estero, si ipotizzavano i possibili scenari dell”offerta elettorale fuori dal territorio nazionale. Ci si chiedeva, tra le tante cose, se le liste o i partiti che si fossero presentati nel mondo sarebbero stati gli stessi della madrepatria o, se piuttosto, l”offerta elettorale sarebbe stata diversa e più vicina agli interessi dei nostri connazionali nel mondo. L”avvento di una sorta di bipolarismo imperfetto, nonché la scelta di assegnare un numero ridotto di seggi a ogni singola ripartizione, ha posto in seguito l”attenzione soprattutto alle coalizioni, più che ai singoli partiti
Oggi, alla terza edizione del voto politico all”estero, dopo la prima esperienza del 2006 e quella del 2008, possiamo affermare che l”offerta elettorale all”estero e le dinamiche a essa connesse sono sensibilmente cambiate.
Nel 2006, ad esempio, nonostante una competizione fortemente bipolare nel territorio nazionale, i partiti scelsero strategie assai diverse nelle quattro ripartizioni della Circoscrizione estero, con importanti ripercussioni sull”attribuzione dei seggi al Senato e sugli equilibri politici conseguenti. Il centro-destra, allora coalizzato in Italia nella Casa delle Libertà, si presentò diviso nelle ripartizioni estere, regalando di fatto alcuni seggi in palio al Senato al centro-sinistra, presentatosi unitariamente con la lista L”Unione per Prodi. L”offerta elettorale del 2006, inoltre, fu fortemente differenziata da ripartizione a ripartizione, con una maggiore peculiarità della ripartizione America Meridionale dove si presentarono diverse liste indipendenti, risultate non solo vincenti ma capaci di influenzare le sorti del successivo governo. Come è noto, vi fu l”appoggio al governo Prodi del senatore Luigi Pallaro, eletto con una lista indipendente e divenuto in poco tempo una “stampella” utile alla formazione e sopravvivenza del governo. La ripartizione America Meridionale è stata quella dove l”offerta elettorale si è maggiormente diversificata da quella del territorio nazionale, proprio perché le forze ufficialmente indipendenti sono riuscite a raccogliere un numero di voti effettivamente superiore rispetto a qualsiasi altro soggetto politico impegnato nella competizione nazionale.
Nel 2008, memore del grave errore politico, il centro-destra si presentò unito in tutte le ripartizioni. I due seggi in palio al Senato per l”America Meridionale andarono però entrambi a liste indipendenti, una espressione del senatore Pallaro e una espressione del suo delfino scissionista Ricardo Merlo. L’ampia maggioranza ottenuta dalla coalizione di Berlusconi in entrambi i rami del Parlamento fece calare un forte disinteresse sui seggi attribuiti all”estero.
Le imminenti elezioni del 24 e 25 febbraio 2013, tuttavia, sembrano rispecchiare maggiormente l”offerta elettorale nazionale in quasi tutte le ripartizioni, nonostante i forti cambiamenti intervenuti nel panorama politico e le solite specificità della ripartizione America Meridionale. La crisi dei partiti ha portato alla nascita di nuovi soggetti politici, sebbene le tre maggiori coalizioni siano quelle di centro-sinistra, che fa capo a Pierluigi Bersani, quella di centro-destra, che fa capo a Silvio Berlusconi, e quella di centro che fa capo al Premier uscente Mario Monti. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e la formazione di sinistra Rivoluzione Civile, che fa capo ad Antonio Ingroia, rappresentano le principali novità dell”offerta elettorale nazionale. Nella circoscrizione Estero le uniche liste che si presentano in tutte e quattro le ripartizioni, per la Camera e per il Senato, sono quella del Partito Democratico (PD), del Popolo della Libertà (PDL) e del Movimento 5 stelle (M5S). La lista “Con Monti – per l”Italia” si presenta, sia alla Camera e al Senato in tutte le ripartizioni, tranne che in America Meridionale, dove è stato fatto un patto di desistenza a favore della Lista Movimento Associativo Italiani all”Estero (MAIE) di Ricardo Merlo. Il MAIE ha inglobato l”offerta politica di centro, inserendo in lista esponenti vicini soprattutto all”Udc di Casini, collegati, quindi, alla coalizione centrista che propone il ritorno di Mario Monti a Palazzo Chigi. Vediamo brevemente l”offerta elettorale in dettaglio per le 4 ripartizioni della Circoscrizione estero.
Le due principali coalizioni, quella di centro-sinistra e quella di centro-destra, hanno scelto quindi di presentarsi ovunque. Da notare che la coalizione che fa capo a Silvio Berlusconi, nelle ripartizioni estere, adotta una strategia comunicativa differente, evitando l”indicazione “Berlusconi Presidente” sul simbolo, a differenza di quanto avverrà in Italia. Una decisione che potrebbe riflettere la preoccupazione per la perdita di prestigio internazionale da parte di Berlusconi.
Come nelle precedenti occasioni, la ripartizione America Meridionale rappresenta quella in cui la distanza con l”offerta elettorale nazionale appare più ampia, articolata e specifica. Il quadro rispecchia bene la complessità degli equilibri politici tra lobby associazionistiche italiane in loco, prevalentemente italo-argentine e italo-brasiliane, e tra queste e i partiti nazionali, dinamiche che sono ormai ben strutturate e ben note
Zoom sulla ripartizione America Meridionale: accordi, disaccordi e candidati
La situazione di incertezza sugli esiti elettorali, soprattutto in merito alla formazione di una maggioranza politica in Senato, sembra potenzialmente riproporre lo scenario del 2006, quando gli eletti all”estero ebbero un ruolo di rilievo nel sostegno al governo di centro-sinistra. Abbiamo ricordato che l’America Meridionale, sin dal 2006, appare la ripartizione più fluida e aperta a scenari indipendenti. Alla luce di queste considerazioni, è opportuno dedicare un breve approfondimento a partiti, associazioni e singoli candidati di quella ripartizione.
Il PD ha cercato in tutti i modi di allargare la base di consenso attorno alla sua offerta politica, attraverso una rappresentazione degli interessi che non sia solo “argentino-centrica” ma con un”attenzione anche al bacino elettorale brasiliano e venezuelano soprattutto, sebbene il voto argentino pesi numericamente in maniera sostanziale. Tale strategia è evidente nelle candidature di personalità di rilievo, come l”italo-brasiliano e deputato uscente Fabio Porta, Claudia Antonini e Monica Rizzo, ma anche esponenti dell”associazionismo locale come Francisco Nardelli, ex esponente di punta dell”Associazioni Italiane in Sud America (AISA) di Pallaro o come la presidente della Camera di commercio italo-venezuelana Antonella Pinto. Tra i candidati al Senato ci sarà anche Fausto Longo, esponente del partito socialista, alleato del PD nella competizione nazionale, e dirigente della Federazione Industriali dello Stato brasiliano di San Paolo.
Il fronte del centro-destra, come già nelle tornate precedenti, anche quest”anno vive una sua scissione interna di una certa rilevanza (nel 2006 ci fu la presentazione di due liste, una afferente all”ex Ministro Tremaglia e una direttamente legata a Berlusconi).
La lista del PDL sudamericano ha puntato a candidare alla Camera un nome considerato sicuro come quello dell”ottantenne Giuseppe Angeli, compagno di Tremaglia nella lunga battaglia per il voto degli italiani all’estero, e al Senato Antonio Chianello in rappresentanza degli italo-brasiliani, tentando così di compensare la candidatura “argentina” di Angeli. Sulla carta, il PDL non sembra nutrire grosse speranze di vittoria. Infatti, il parlamentare eletto nel 2008 per il PDL, Juan Esteban Caselli, nonostante i suoi guai giudiziari, ha deciso di correre da solo presentando una lista chiamata “Caselli-Italiani per la Libertà”, in aperta competizione con la coalizione di Berlusconi. Caselli è un ex ambasciatore argentino presso la Santa Sede, attualmente coinvolto in un indagine per falso in atto pubblico e violazione della legge elettorale. Il suo nome è emerso anche nel corso delle indagini sugli affari illeciti di Finmeccanica: Berlusconi, intercettato con Valter Lavitola, lo definì “pericoloso, pericolosissimo”1.
Caselli nel 2008 riuscì a raccogliere oltre 48.000 preferenze, pari al 65% dei voti di lista per il PDL, risultando, dopo Merlo, il candidato più votato in assoluto nella breve storia del voto italiano in America Meridionale. Caselli, inoltre, probabilmente influenzato da esperienze politiche italiane, ha scelto di candidare alla Camera una nota ballerina e show-girl italo-argentina, Ileana Calabrò, assai nota al grande pubblico argentino per aver simulato un orgasmo durante una trasmissione televisiva2. L”uscita di Caselli dalla lista berlusconiana, quindi, rappresenta una vera incognita, soprattutto perché la sua candidatura è stata presentata al Senato, dove sono 2 i seggi in palio, e rischia quindi di favorire il centro-sinistra e il MAIE di Merlo.
Il MAIE, che nacque nel 2008 da una scissione con l’AISA di Pallaro, riuscì a strappare il seggio senatoriale con Merlo proprio a Pallaro. Per il 2013, ha deciso di rappresentare anche la coalizione di centro che fa capo in Italia a Monti. Tra i candidati, Claudio Zin, conosciuto medico dell”Ospedale italiano di Buenos Aires, che, quando si presentò alle elezioni nel 2006 con l”Udc di Casini raccolse circa il 10% dei consensi. Il MAIE, presente questa volta anche in Europa, mira al ruolo di prima lista non espressione di partiti nazionali in rappresentanza degli italiani nel mondo.
Il fronte degli indipendenti, come da tradizione, è particolarmente articolato. Lo stesso MAIE ha conosciuto una scissione al suo interno, con la formazione di una nuova lista, Unione Italiani in Sud America, che parteciperà insieme alla quasi omonima lista USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani) esistente invece già dal 2006 e che non è mai riuscita a portare a casa un seggio. Sebbene siano poche le possibilità di vittoria per queste liste, potrebbero erodere consensi al record-man di preferenze Merlo (quasi 58.600 raccolte in Argentina nel 2008). L”USEI schiera un”ampia gamma di candidati che occupano un po’ tutte le posizioni politiche, dal centro-destra al centro-sinistra dichiarando però un forte carattere indipendente. Il leader della formazione, Eugenio Sangregorio, nel 2006 era candidato dell”USEI, nel 2008 con l”Udc, poi passato apertamente al PDL e infine al Movimento della Libertà di Romagnoli3. Tornato ora a dirigere l”USEI, ha dichiarato il proprio “endorsment” per Angelino Alfano e Silvio Berlusconi4. Dario Ventimiglia, numero due dell”USEI, verrà candidato al Senato e appoggia la candidatura di Pierluigi Bersani. Ventimiglia nel 2006 era candidato con L”Ulivo per Prodi in quota Italia dei Valori. Allo stesso modo, Edoardo Pollastri, quest”anno candidato dall”USEI sempre al Senato, nel 2006 era stato eletto con oltre 18.000 voti nelle fila del PD.
La vera incognita, anche all”estero, è rappresentata dal M5S. I candidati sono tutte persone oltre i quarant”anni che hanno poco radicamento con il territorio e che difficilmente riusciranno, con l”arma dell”anti-politica, a fare breccia tra italo-argentini o italo-brasiliani.
Occhi puntati sul Senato. Un nuovo 2006?
Molti dei sondaggi, che fino a qualche giorno fa potevano essere resi pubblici, hanno concordato sulla possibile situazione di stallo che potrebbe crearsi al Senato, dove sarebbe difficile avere una maggioranza ampia. La coalizione di Bersani, avanti di alcuni punti percentuali, potrebbe non arrivare a ottenere il fatidico “magic number” di 159 seggi necessari per governare. Questa grande incertezza, dovuta al meccanismo di “lotteria” dei premi di maggioranza regionali previsti dal Porcellum, porta di nuovo a un ipotetico quadro con un ruolo decisivo per i 6 seggi dei senatori eletti all”estero.
Purtroppo non esistono sondaggi elettorali che abbiano provato a offrire una possibile ipotesi di come verranno assegnati questi seggi e, quindi, è possibile solo fare riferimento alle precedenti occasioni e all”assetto dell”attuale offerta elettorale per immaginare i possibili scenari. Vediamo in dettaglio quali potrebbero essere gli scenari limitatamente ai 6 seggi senatoriali esteri.
Nella ripartizione Asia-Africa-Oceania, con un solo seggio in palio, nel 2006 e nel 2008 ha prevalso il PD (Nino Randazzo in entrambi i casi), ma con una vittoria piuttosto al margine (45,4% nel 2006 e 44,6% nel 2008, contro rispettivamente il 36,2% del PDL e il 9,5% della Lista Tremaglia nel 2006 e contro il 43% del PDL nel 2008), che potrebbe quindi non escludere una eventuale vittoria del centro-destra, sebbene siano una incognita assoluta le liste del M5S e di quella di Monti (l”UDC prese circa il 3% nel 2008). Va anche detto però che il PD nel 2008 ha vinto il seggio senza contare sui voti di PSI e Sinistra Arcobaleno che, insieme, avrebbero fornito un altro 5,8% al centro-sinistra. La decisione quindi di presentare un’unica lista di centro-sinistra, con un candidato nuovo come Francesco Giacobbe, potrebbe facilitare al PD la vittoria. Ma lo scenario pare aperto.
Il seggio senatoriale della ripartizione America Centrale e Settentrionale, invece, nel 2006 andò a L”Unione per Prodi che raccolse il 38% dei consensi. Pesò in modo decisivo la divisione interna del centro-destra (Forza Italia da sola raccolse il 30% e la lista Tremaglia oltre il 13%, la Lega l”1,6%). Nel 2008, invece, il centro-destra unito riuscì a strappare per un pugno di voti il seggio ottenendo il 44,9% dei consensi contro il 44% raccolto dal PD. Il seggio senatoriale di questa ripartizione, dunque, appare molto in bilico e considerando quest”anno la presenza di altre offerte elettorali che possono essere considerate deicompetitors per il PD (ovvero il M5S e, in parte, la lista Insieme per l”Italia), questo seggio potrebbe essere riconfermato al centro-destra. La partita, però appare totalmente aperta vista la presenza della lista Monti che, in America Settentrionale potrebbe far registrare non pochi consensi in campo moderato.
In Europa, nel 2006 i due seggi senatoriali furono vinti uno dall”Unione per Prodi (52,9%) e uno da Forza Italia (24,4%). Nel 2008, analogamente, uno venne assegnato al PD (41%) e uno al Popolo delle Libertà (34,3%). Uno dei due seggi dovrebbe essere dunque assegnato senza problemi al PD (anche se M5S, SEL, Partito Comunista, Rivoluzione Civile per Ingroia e persino Fare per fermare il Declino potrebbero erodere più di qualche consenso), mentre il secondo seggio potrebbe essere assai più conteso. Inoltre, la presenza di una lista Monti, persona stimata soprattutto dalle cancellerie europee, potrebbe sortire un effetto inaspettato, anche per il “patto di desistenza” con il MAIE che non presenta suoi candidati in Senato. L”altra incognita, ancora una volta, è il Movimento di Grillo che, avendo una forte base elettorale nei giovani, potrebbe raccogliere un certo consenso tra i cosiddetti “nuovi italiani all”estero”.
Infine, per i due seggi da assegnare nella ripartizione America Meridionale, molto dipenderà dalla performance autonoma di Caselli e degli altri candidati in lizza. Più che in altre ripartizioni, infatti, i voti qui si spostano a favore dei candidati più che dei partiti o delle liste. Nel 2006, i 2 seggi vennero assegnati a Pallaro (AISA, indipendente) e a Pollastri (Unione per Prodi) mentre nel 2008 un seggio andò a Caselli (Popolo delle Libertà) e uno a Mirella Giai che correva con il MAIE di Ricardo Merlo.
Viste le caratteristiche dell”offerta elettorale, i favoriti per i due seggi senatoriali potrebbero essere il MAIE di Merlo, che di fatto raccoglie il grosso del voto argentino delle associazioni (l”eredità di Pallaro in buona sostanza), combinandolo con i consensi che l”Udc e Claudio Zin potrebbero raccogliere nell”area di Buenos Aires; e il PD che ha costruito una base ampia, sia politicamente che territorialmente. La storia ci insegna che la scissione tra Caselli e il partito di Berlusconi potrebbe penalizzare il centro-destra, sebbene il nome di Giuseppe Angeli ancora rappresenti molti interessi, specie in Argentina. Se alle sorti di questi due seggi saranno legate, come nel 2006, anche le sorti della maggioranza politica in Senato, lo scopriremo solo dopo il 25 febbraio.
1 Pasquale Notargiacomo, Italiani all”estero: 18 seggi “caldi” tra finti testimonial e scandali, su La Repubblica, 7 febbraio 2013.
2 Pasquale Notargiacomo, Italiani all”estero: 18 seggi “caldi” tra finti testimonial e scandali, su La Repubblica, 7 febbraio 2013.
3 Il Movimento delle Libertà è una lista collegata al PDL di Silvio Berlusconi creata in Germania nel 2007 come punto di riferimento per gli italiani in Europa vicini alle posizioni dell”ex premier italiano. A capo di questo movimento c”è il deputato Massimo Romagnoli.
4 Fonte: Italia chiama Italia nel Mondo