Quale futuro per le seconde generazioni?

I giovani di origine straniera crescono. Anche in Italia è tempo di cominciare ad approfondirne le carriere scolastiche, gli orientamenti del post-diploma, le caratteristiche degli inserimenti lavorativi. Le scelte e gli esiti dei percorsi sono distanti da quelle dei coetanei di origine italiana? Esistono delle differenze per gruppi di appartenenza? E ancora, di fronte alle difficoltà che oggi incontrano i giovani nell’entrare nel mercato del lavoro, quale atteggiamento assumono quelli con una storia di immigrazione alle spalle?

Ne discutono Rosita Fibbi (SFM – Università di Neuchâtel) e Tommaso De Luca (Dirigente Scolastico Istituto Avogadro, Torino) e Roberta Ricucci (FIERI e Università di Torino), giovedì 9 ottobre 2014 alle ore 17.30 presso la Sala conferenze IRES Piemonte in Via Nizza 18 a Torino.

I relatori

Rosita Fibbi è docente di sociologia delle migrazioni presso l’Università di Losanna e membro del comitato di coordinamento del Forum suisse pour l’étude des migrations et de la population (SFM) dell’Università di Neuchâtel. Nella sua attività di ricerca si occupa di figli degli immigrati, con particolare attenzione ai temi dell’istruzione, dell’integrazione e della discriminazione nel mercato del lavoro. È esperta di relazioni intergenerazionali, associazionismo degli immigrati e politiche di integrazione in Svizzera.

Tommaso De Luca è docente di Lettere con esperienza di insegnamento nell’istruzione tecnica. Come Dirigente scolastico ha guidato prima l’istituto professionale Plana e poi il tecnico Pininfarina di Moncalieri, approdando all’Avogadro dove succede a Giulio Cesare Rattazzi. Si occupa di scuola e dei rapporti col mondo dell’industria, temi su cui ha scritto in molte occasioni.

Il ciclo di seminari

Si parla molto di immigrazione, ma solo per raccontare delle terribili tragedie in mare e per chiedere maggiori sostegni a livello europeo. Ma l’immigrazione in Italia non è solo questo. Il nostro è un  paese di immigrazione perché sono molti i residenti, perché anche se si rilevano flussi in uscita, quelli in entrata, seppure frenati dalla crisi, non sono certo cessati. L’Italia è un grande paese di immigrazione, cresciuto in termini quantitativi, ma non adulto: come spesso accade quando si devono affrontare fenomeni  importanti e complessi, molti nodi politici e culturali sono rimasti irrisolti. Il quadro è quello di una società sempre più mobile e plurale che genera  sfide nuove. Si tratta di sfide che hanno una natura spesso nazionale o addirittura europea e internazionale, ma che si manifestano e colpiscono innanzitutto a livello locale, coinvolgendo in prima istanza il lavoro degli operatori, istituzionali e non, che operano sul territorio. Non sempre i ricercatori e i decisori sanno cogliere questi segnali che vengono dal livello locale. D’altra parte, chi opera in prima linea, nei quartieri e nei luoghi dove si affrontano i problemi, non sempre riesce a collocare la propria esperienza quotidiana in un quadro complessivo. Per tentare di ricomporre uno scenario inevitabilmente frammentato e in continuo movimento, FIERI e IRES Piemonte promuovono una serie di dialoghi tra ricercatori e operatori. In ognuno di questi incontri partiremo dai risultati di ricerche recenti che ci sembrano importanti per riflettere insieme, per proporre insieme.