IT. Questo paper analizza il modo in cui gli stakeholder nei paesi del sud e dell’est del Mediterraneo (SEM) valutano il ruolo, l’approccio e le politiche dell’Unione Europea in materia di migrazione, mobilità e asilo, focalizzandosi sugli strumenti di policy adottati, gli attori coinvolti (o non coinvolti) nei processi decisionali e il contenuto delle politiche implementate. Sulla base di una serie di interviste in profondità condotte con una vasta gamma di attori – tra cui in particolare diverse tipologie di attori della società civile – in Libano, Marocco, Tunisia, Turchia ed Europa, l’analisi dimostra come il discorso europeo sia caratterizzato da due frames dominanti: unilateralismo e securitarizzazione; ciò si traduce in politiche eurocentriche, securitarie e basate sul principio della condizionalità. L’analisi dimostra anche che la migrazione femminile è sottorappresentata e mal interpretata sia nel discorso europeo che in quello dei paesi SEM; ciò si traduce nella mancanza di una strategia più ampia volta ad integrare la dimensione di genere nella definizione delle politiche migratorie. Sulla base di queste valutazioni, il paper presenta una serie di raccomandazioni emerse direttamente dagli attori intervistati nei paesi SEM. Il fatto che queste raccomandazioni siano fondate su basi empiriche solide e credibili conferisce loro particolare rilevanza e autorevolezza nel confronto con gli interlocutori europei.
EN. This paper analyses how stakeholders in southern and eastern Mediterranean countries evaluate the EU’s role, approach and policies in the field of migration, mobility and asylum, focusing on the policy instruments it has adopted, the actors involved (or not involved) in policy-making, and the substance of implemented policies. Based on extensive in-depth interviews conducted with a wide range of stakeholders – including in particular different types of civil society actors – in Lebanon, Morocco, Tunisia, Turkey and Europe, the analysis shows that the EU’s discourse is informed by two dominant frames – unilateralism and securitization – which translate into Eurocentric, securitizing and conditionality-based policies. The analysis demonstrates also that female migration is underrepresented and misrepresented in both EU and SEM discourses, which translates into the lack of an overall strategy to mainstream gender in migration policy-making. Based on this assessment, the paper presents a series of policy recommendations that have emerged directly from interviewed stakeholders in SEM countries. The fact that these recommendations are grounded on solid and credible empirical bases makes them particularly relevant and authoritative vis-à-vis European interlocutors
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