INTEGRAZIONE: CONDIZIONI, RELAZIONI E PERCEZIONI
Le società contemporanee, quella italiana in particolare, sono sempre mobili e differenziate al loro interno. E’ una mobilità complessa: flussi dall’estero, di lavoratori e famiglie; partenze di immigrati stranieri, che ritornano in patria o cercano fortuna in un terzo paese; emigrazione, soprattutto giovanile, ma con caratteristiche nuove rispetto al passato; migrazioni interne, più volatili e atomizzate rispetto agli anni del boom. Contemporaneamente, il numero di persone con genitori immigrati ma nate e cresciute in Italia aumenta rapidamente. In una società come questa, dove è sempre più difficile distinguere nettamente tra ‘immigrati stranieri’ e ‘nativi stanziali’, l’orientamento di FIERI è quello di studiare l’integrazione della società nel suo complesso, assumendo la mobilità e la diversità culturale come tratti trasversali nell’analisi dei differenti fenomeni sociali.
Sulle dinamiche di integrazione così intese, ha avuto un impatto rilevante la crisi economica iniziata nel 2008, i cui effetti sono stati particolarmente gravi nel Sud Europa, col rischio di minare la coesione sociale in questi paesi, indebolendo il contributo degli immigrati alle economie nazionali e aumentando il loro peso sul sistema di welfare. Allo stesso tempo, gli autoctoni non sono immuni dalla crisi, facendo prospettare un possibile aumento della competizione con la popolazione immigrata, sia sul mercato del lavoro, sia sul welfare, in un contesto contraddistinto dal consistente calo delle risorse pubbliche disponibili. Dato l’impatto rilevante della crisi sulle dinamiche di integrazione, negli ultimi anni FIERI ha prestato una particolare attenzione a tali dinamiche.
The Italian society, like all contemporary ones, is experiencing increasingly complex mobility patterns: inflows of workers and families from abroad; return and secondary migration of foreign immigrants, returning home or seeking their fortune in a third country; new forms of youth emigration; and persisting internal migration, which appears however more volatile and atomized in comparison with our industrial past. At the same time, the number of people with immigrant parents but born and raised in Italy rises sharply. As a result, the traditional boundary between ‘foreign immigrants’ and ‘sedentary natives’ is increasingly blurred or not existing any more. In such a context, FIERI’s approach to the study of integration regards society and local communities as a whole, viewing mobility and diversity not as separate social realities, but as horizontal features of all social phenomena.
In all this, the economic crisis, burst in 2008 and still looming, has generated a deep impact on integration dynamics. Such effects have been particularly deep in Southern Europe, where threats for social cohesion are more evident. Immigrants’ contribution to national economies has overall been weakened and their weight on welfare systems has increased. In a context in which natives are obviously not exempt from the crisis, this increases risks of competition both on the labor market and in the access to reduced public welfare resources. Given the significant impact of the economic crisis of integration processes, FIERI has paid particular attention to those dynamics.