Nelle nostre città, uno dei segni più visibili delle trasformazioni urbane connesse alle migrazioni internazionali è rappresentato dalla comparsa di negozi e attività “etniche”. E’ solo uno degli aspetti del cosiddetto transnazionalismo economico.
Un terreno quasi interamente da scoprire, su cui però si vanno costruendo, grazie al lavoro e all’intraprendenza di innumerevoli “formiche della globalizzazione”, significative esperienze di imprenditorialità, dinamismo e mobilità nei paesi di immigrazione. In questa prospettiva sono qui presi in esame alcuni interessanti casi del contesto italiano, tra cui quelli dei corrieri che fanno la spola con i paesi dell’Europa orientale, dei mercati e dei ristoranti etnici, dei phone center e delle molteplici attività ad essi collegate.
Uscita in libreria: 22 ottobre 2009 | Edizioni del Mulino
Indice: I. Le formiche della globalizzazione, di M. Ambrosini. – II. Le quattro “M”: mobilità e meccanismi di merci e mercati, di A. Ferro. – III. Imprenditori transnazionali in un’antica città globale. Il caso di Genova, di D. Erminio. – IV. Transnazionalismo dal basso: merci e persone in viaggio verso l’Est, di L. Furlato. – V. Girarrosti e rotte bloccate: lo spazio circolatorio transnazionale turco, di G. Semi. – VI. Il transnazionalismo in questione: la parabola dei phone center, di E. Castagnone e F. Gasparetti.
Maurizio Ambrosini insegna Sociologia dei processi migratori e Sociologia urbana nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Milano. Fra i suoi libri con il Mulino: “Scelte solidali. L’impegno per gli altri in tempi di soggettivismo” (2005), “Sociologia delle migrazioni” (2005) e “Un’altra globalizzazione. La sfida delle migrazioni transnazionali” (2008). Dirige la rivista “Mondi migranti” ed è responsabile scientifico del Centro studi Medì-migrazioni nel Mediterraneo, di Genova.