Vi segnaliamo la giornata di studio “Le radici della politica migratoria italiana: storia e questioni aperte” organizzato dall’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del CNR nell’ambito del Programma FIRB MIUR “Frontiere Mediterranee”. Il Convegno si terrà martedì 3 maggio 2016 presso la Sala convegni del Polo umanistico Cnr, Via card. G. Sanfelice 8, Napoli (6° piano). Tra i relatori segnaliamo Guido Tintori (FIERI)
Le migrazioni hanno attraversato e trasformato profondamente il contesto sociale, economico e culturale di numerosi territori negli anni dell’Italia repubblicana. Si sono manifestate in forme diverse: partenze verso l’estero, movimenti interni, ritorni, immigrazioni dall’estero. In tutti i casi lo Stato italiano, la sua amministrazione centrale e periferica, gli organi di governo si sono relazionati con i movimenti di popolazione, costruendo politiche di controllo e di gestione dei flussi, allargando il campo di interesse alle politiche sociali e al mercato del lavoro, diversificando l’intervento a seconda delle necessità, delle congiunture e dei rapporti di forza. Il tema della politica migratoria ha quindi acceso conflitti e discussioni, ha attivato il protagonismo dei movimenti sociali, ha nel corso del tempo sollecitato le diverse culture politiche a prendere parola. Negli ultimi anni, l’attenzione nel dibattito pubblico è aumentata in modo eccezionale. Il governo delle migrazioni ha un ruolo decisivo nelle scelte delle amministrazioni, da quelle locali all’esecutivo nazionale, risultando determinante anche nelle competizioni elettorali.
La giornata di studio intende fornire una chiave di lettura della politica migratoria italiana a partire dalle sue trasformazioni e dalla sua evoluzione in una prospettiva storica, individuando tre fasi particolarmente importanti nell’elaborazione delle politiche, legate a stagioni molto dinamiche dal punto di vista della diffusione dei flussi migratori. L’accento viene messo soprattutto sul tema dell’immigrazione straniera, che nelle sedi scientifiche è ancora poco affrontato in chiave storica.
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