Non solo sbarchi. Uno studio comparato delle politiche di immigrazione per lavoro in Europa

La profonda crisi economica che ha colpito – pur se in maniera asimmetrica – i paesi europei negli ultimi anni sembra aver fatto perdere rilevanza e attenzione alle politiche di migrazione legale per motivi di lavoro. Tuttavia, in un’ottica di medio-lungo periodo, la crisi occupazionale non ha scalfito sostanzialmente i processi di invecchiamento demografico e di trasformazione dei processi produttivi ed economici. I bisogni di nuovi afflussi di forza lavoro dall’estero resteranno dunque molto forti anche negli anni a venire, seppure in forma e misura diverse rispetto a quelli rilevati in passato. Resta allora cruciale la necessità di sviluppare e implementare adeguatamente nuove politiche per la migrazione legale di lavoratori da paesi terzi all’Unione Europea. Questa necessità è stata recentemente ribadita nella nuova Agenda per l’Immigrazione presentata dalla Commissione Europea lo scorso 13 maggio, dove una “New policy for legal migration” è indicata come uno dei pilastri per le nuove politiche migratorie nell’Unione Europea. Il paper scritto da Ester Salis si offre dunque come un utile strumento per ricostruire il passato e intravedere le prospettive future nel campo della migrazione legale per lavoro.

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