FIERI invita all’evento di discussione dei risultati della ricerca “TRANSMEDITERRANEI. Le collettività di origine nordafricana in Piemonte, tra continuità e cambiamento”, sabato 19 ottobre 2013, alle ore 18 presso il Centro Popoli, Corso Vigevano 35, Torino. Marocchini ed egiziani sono oggi sinonimo di una storia migratoria con origini ormai lontane. La progressiva europeizzazione dei flussi ha spostato …
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L’Italia all”epoca dei respingimenti. Come il Mediterraneo è diventato un mare chiuso
Di Stefano Liberti, co-autore con Andrea Segre del film-documentario “Mare chiuso”. Articolo originariamente pubblicato in inglese sul sito di Open Society Foundations
Il 7 maggio 2009 l’allora Ministro degli Interni italiano Roberto Maroni annunciava con un certo orgoglio l’avvio di una nuova politica di gestione dei flussi migratori attraverso il Mediterraneo: “Tutte le imbarcazioni di migranti intercettate in mare saranno d’ora in poi rimandate indietro in Libia”. Da allora, è cominciata la cosiddetta politica dei “respingimenti”, che ha portato al rimpatrio di circa 1000 migranti – molti dei quali richiedenti asilo provenienti da Eritrea, Somalia, Etiopia e Sudan – in Libia, un paese che non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra e non riconosce il diritto d’asilo. I migranti rispediti indietro con la forza sono stati sistematicamente messi in centri di detenzione e sottoposti ad abusi di vario genere.
The migration impact of North African revolutions and what it reveals about Europe
Segnaliamo il Brief uscito nelle scorse settimane per Euromesco, dal titolo “The migration impact of North African revolutions and what it reveals about Europe“, di Ferruccio Pastore. Il testo fa parte di una serie di tre brevi analisi sui flussi migratori che coinvolgono il Mediterraneo, anche in seguito alle rivoluzioni che hanno segnato i paesi del Nord Africa.
L’impatto migratorio delle rivolte arabe. Quali scenari oltre le emergenze?
Di Ferruccio Pastore, pubblicato sul numero 4/2011 della rivista Italianieuropei, dedicata in gran parte all’effetto domino in Nord Africa.
In questo momento fatale, in cui l’Europa è obbligata a volgersi a Sud, le migrazioni tra l’Africa e l’Europa si impongono come questione decisiva. Per affrontare l’emergenza evitando disastri occorre guardare indietro e avanti, senza fermarsi alle urgenze, vere e presunte, di questi giorni. Interrogarsi sugli scenari possibili è auspicabile e persino doveroso nella misura in cui ciò possa contribuire a ridurre il tasso di impreparazione e improvvisazione nella gestione degli arrivi. Il mondo sta vivendo un periodo di transizione tra i più convulsi e radicali da molti decenni a questa parte. I paragoni con il crollo del cosiddetto “ordine bipolare” si sprecano. Più crescono le proporzioni del domino arabo, più i paralleli risultano legittimi, se non altro sotto il profilo dell’ampiezza della sfida, per le democrazie occidentali e la governance mondiale. Questa volta, però, lo sgretolamento del vecchio ordine avviene, per così dire, “senza rete”.
Italia e Ue di fronte all’emergenza sbarchi
Di Ferruccio Pastore, pubblicato il 16 Febbraio 2011 su Affarinternazionali Dopo le tensioni dei giorni scorsi, Italia e Commissione europea sembrano finalmente ritrovare un terreno di dialogo e collaborazione. La recente apertura della Commissaria europea agli affari interni, Cecilia MalmstrÖm, alle richieste di cooperazione e assistenza finanziaria avanzate dal governo italiano per far fronte al …